La Settima Onda
"Sei onde tutte uguali vi accompagneranno in un viaggio per ammirare la settima. Diversa, imprevedibile, unica. Venite con noi..."
Una leggenda narra che in un luogo lontano, più vicino al paradiso di quello che possiamo immaginare, gli uomini attendano l’arrivo della settima onda.
In silenzio, guardano arrivare le prime sei. Regolari, magnetiche, identiche. Sono tutte uguali ma comunque bellissime. Si susseguono una dopo l’altra, quasi ipnotizzano. Si infrangono a riva e sembra quasi vogliano attaccare chi le sta osservando ma poi si disperdono, spariscono.
Ma è l’arrivo della settima che questi uomini stanno aspettando. Imprevedibile, attraente, forte e distruttiva. Non segue il corso previsto delle precedenti, ma improvvisa, arriva più alta e poi trascina via, verso il largo.
Porta via tutto con sé e poi lo restituisce, trasformato. Dona agli uomini qualcosa che era già loro ma in una forma diversa.
“La Settima Onda” sono i ragazzi ritratti, che, con la loro quotidiana diversità, arrivano a sconvolgere e rimescolare la vita.
Ritratti realizzati per il progetto "La Settima Onda", mostra collettiva organizzata per celebrare i 20 anni del Centro Bresciano Down.
La fotografia di Elisa si è classificata al secondo posto al concorso "L'Amore è un Difetto Meraviglioso", lanciato da Longanesi e Vanity Fair.
Una leggenda narra che in un luogo lontano, più vicino al paradiso di quello che possiamo immaginare, gli uomini attendano l’arrivo della settima onda.
In silenzio, guardano arrivare le prime sei. Regolari, magnetiche, identiche. Sono tutte uguali ma comunque bellissime. Si susseguono una dopo l’altra, quasi ipnotizzano. Si infrangono a riva e sembra quasi vogliano attaccare chi le sta osservando ma poi si disperdono, spariscono.
Ma è l’arrivo della settima che questi uomini stanno aspettando. Imprevedibile, attraente, forte e distruttiva. Non segue il corso previsto delle precedenti, ma improvvisa, arriva più alta e poi trascina via, verso il largo.
Porta via tutto con sé e poi lo restituisce, trasformato. Dona agli uomini qualcosa che era già loro ma in una forma diversa.
“La Settima Onda” sono i ragazzi ritratti, che, con la loro quotidiana diversità, arrivano a sconvolgere e rimescolare la vita.
Ritratti realizzati per il progetto "La Settima Onda", mostra collettiva organizzata per celebrare i 20 anni del Centro Bresciano Down.
La fotografia di Elisa si è classificata al secondo posto al concorso "L'Amore è un Difetto Meraviglioso", lanciato da Longanesi e Vanity Fair.
La Settima Onda
“C’era una volta un regno lontano dove a governare non erano re e regine ma i bambini. Questi bambini erano diversi dagli altri. Erano speciali.
Avevano occhi diversi e un cuore fatto diverso. Vedevano e sentivano cose che gli altri bambini non potevano comprendere.
Erano gli unici che potevano prendere decisioni importanti per il regno.
Loro erano la salvezza. Vivevano in un grande palazzo e ogni giorno all’alba si alzavano e si prendevano cura del loro popolo.
C’era un volta un regno lontano che amava questi bambini e li venerava.
C’era una volta un regno lontano ed ora non c’è più.”
Perdonatemi Signori. Non sono una canta storie. Sono una che racconta la realtà, che vive quello che vede e che non ha più voglia di scrivere favole.
Che ce ne facciamo delle favole? La vita è il miglior film che potremmo mai andare a vedere al cinema.
Non ce li abbiamo più, noi, i principi e le principesse.
Li abbiamo chiusi in un cassetto insieme ai “c’era una volta” e ai “e vissero felici e contenti”.
Nessuno si è mai preso la briga di raccontarci com’è davvero la vita dopo quel benedetto “e vissero felici e contenti”.
Ci hanno lasciato immaginare. Sperare. Per poi metterci davanti ad una realtà che a volte fa davvero schifo.
E così abbiamo smesso di crederci. Abbiamo scelto di non ascoltare e di riscriverle quelle favole… ma senza lieto fine.
Non ne abbiamo bisogno. Quello che cerchiamo è un inizio, un punto di partenza… una nuova prospettiva.
Alcuni di noi più di altri.
Alcuni con occhi diversi e un cuore diverso.
Alcuni ci riescono, altri lottano anche tutta la vita solo per dimostrare che lo possono fare.
La volete sentire la mia favola moderna?
“C’era una volta un regno lontano dove a governare erano gli uomini. Non sempre sapevano che cosa era giusto e sbagliato. Non sempre capivano che cosa andava fatto e spesso quel regno viveva nella confusione più totale. Una cosa non cambiava mai in quel regno: a volte nasceva un bambino diverso. Con occhi diversi e un cuore fatto diverso e quel bambino non veniva ascoltato. Veniva guardato. Veniva scrutato. Ma non veniva capito.
C’era una volta un regno lontano che non li capiva questi bambini e li metteva da parte.
C’era una volta un regno lontano… che è diventato il nostro mondo."
Questa è la mia maldetta favola.
Quella che nessuno vorrebbe leggere, quella che non piace a nessuno e non credo piaccia neanche a voi.
Lo so a cosa state pensando. Pensate che queste non sono cose da raccontare. Queste non sono cose da scrivere.
Meglio che nessuno sappia che sono cose che almeno una volta nella vita abbiamo pensato tutti. Nessuno escluso.
Abbiamo visto uno di quei bambini e abbiamo deciso di voltarci dall’altra parte senza provare ad immaginare che vuol dire avere occhi diversi e un cuore fatto diverso.
Troppo difficile. Troppo doloroso. Troppo coinvolgente.
Meglio rimanerne al di fuori, meglio non capire e non provarci. Meglio fare finta che non esitano. Meglio continuare a raccontare quelle sciocche favole in cui un principe e una principessa si innamorano e sconfiggono il male.
Tutte stronzate.
Certi mali mica li cancelli come fai con un drago.
Certi mali non li annienti con un incantesimo.
Certi mali sono come le streghe cattive… le sconfiggi in una favola ma ritornano subito dopo in un’altra.
Adesso la mia maledetta favola vi piace ancora di meno, suppongo.
Adesso che vi ho raccontato che cosa fa il mondo quando nasce un bambino diverso, immagino vorrete andarvene via.
Prenderete quella porta, tornerete a casa e riprenderete la vostra vita, cancellando dalla vostra testa le mie inutili farneticazioni.
Bè arrivederci signori… se non siete pronti come lo siamo stati noi e come ci stiamo provando noi, bè tornate a casa. Fate finta di non aver ascoltato e non aver visto, dimenticatevi di noi.
Perché per osservare quello che vi stiamo per mostrarvi ci vuole coraggio, ci vuole passione, ci vogliono occhi diversi e un cuore fatto diverso.
Ci vogliono persone che hanno smesso di credere alle solite favole e che ne riscrivono di nuove ogni giorno.
Favole moderne, favole maledette, favole che non mentono.
Vorremmo accompagnarvi in questo viaggio, vorremmo che ci seguiste in questo nuovo mondo che vi abbiamo voluto raccontare a patto che lasciate fuori da quella porta la pietà e il perbenismo.
Non ci servono.
Vorremmo che anche voi, come abbiamo fatto noi, proviate a guardare senza paura.
Loro sono la nostra favola. la nostra vittoria. Ll nostro nuovo inizio.
Loro sono quelli che lottano per tutta la vita solo per dimostrare che possono farlo.
Loro sono la nostra settima onda.
Narra una leggenda che in un luogo lontano più vicino al paradiso di quello che ci possiamo immaginare, gli uomini attendono l’arrivo della settima onda.
Guardano in silenzio le prime sei che arrivano, regolari, magnetiche, identiche.
Sono tutte uguali ma comunque bellissime. si susseguono una dopo l’altra, quasi ti ipnotizzano. Si infrangono a riva e quasi sembra vogliano attaccare chi le sta osservando ma poi si disperdono… spariscono… è l’arrivo della settima che questi uomini stanno aspettando.
Imprevedibile, attraente, forte e distruttiva. Porta via tutto con sé e poi lo restituisce ma trasformato. Dona agli uomini qualcosa che era già loro ma in una forma diversa.
Ancora non sappiamo se sia un bene o un male ma, dicono questi uomini, il risultato vale questo rischio.
Quello che state per osservare quando varcherete quella porta è il nostro viaggio.
Abbiamo deciso di andare in quel luogo lontano e di aspettare la settima onda e ne siamo stati ammaliati, travolti e coinvolti.
Abbiamo guardato in quegli occhi diversi e ci siamo resi conto e che noi siamo le sei onde precedenti… così prevedibili… e questi ragazzi sono la settima onda.
Loro sono l’imprevedibile, sono la forza che tutto rende possibile e tutto trasforma.
Se siete arrivati fino a questo punto forse vuol dire che siete pronti o forse siete coraggiosi come lo siamo stati noi.
La volete sentire un’altra favola moderna?
“C’era una volta e c’è ancora un mondo fatto di uomini e donne che sono alla ricerca di un luogo lontano che assomiglia tanto al paradiso.
Lo cercano costantemente e mica lo sanno che è molto più vicino di quanto possano immaginare.
Dicono che in quel luogo lontano la settima onda gli regalerà qualcosa di magico e mica lo sanno che la settima onda ce l’hanno lì, a portata di mano…
C’era una volta e c’è ancora un mondo fatto di uomini e donne che credono di vedere e invece sono ciechi.
C’era un volta e c’è ancora il nostro mondo.”
Venite signori…vi mostro la settima onda.
Stefania Balotelli per "La Settima Onda"
Tutti i diritti riservati. Non utilizzare senza l'autorizzazione degli autori
Avevano occhi diversi e un cuore fatto diverso. Vedevano e sentivano cose che gli altri bambini non potevano comprendere.
Erano gli unici che potevano prendere decisioni importanti per il regno.
Loro erano la salvezza. Vivevano in un grande palazzo e ogni giorno all’alba si alzavano e si prendevano cura del loro popolo.
C’era un volta un regno lontano che amava questi bambini e li venerava.
C’era una volta un regno lontano ed ora non c’è più.”
Perdonatemi Signori. Non sono una canta storie. Sono una che racconta la realtà, che vive quello che vede e che non ha più voglia di scrivere favole.
Che ce ne facciamo delle favole? La vita è il miglior film che potremmo mai andare a vedere al cinema.
Non ce li abbiamo più, noi, i principi e le principesse.
Li abbiamo chiusi in un cassetto insieme ai “c’era una volta” e ai “e vissero felici e contenti”.
Nessuno si è mai preso la briga di raccontarci com’è davvero la vita dopo quel benedetto “e vissero felici e contenti”.
Ci hanno lasciato immaginare. Sperare. Per poi metterci davanti ad una realtà che a volte fa davvero schifo.
E così abbiamo smesso di crederci. Abbiamo scelto di non ascoltare e di riscriverle quelle favole… ma senza lieto fine.
Non ne abbiamo bisogno. Quello che cerchiamo è un inizio, un punto di partenza… una nuova prospettiva.
Alcuni di noi più di altri.
Alcuni con occhi diversi e un cuore diverso.
Alcuni ci riescono, altri lottano anche tutta la vita solo per dimostrare che lo possono fare.
La volete sentire la mia favola moderna?
“C’era una volta un regno lontano dove a governare erano gli uomini. Non sempre sapevano che cosa era giusto e sbagliato. Non sempre capivano che cosa andava fatto e spesso quel regno viveva nella confusione più totale. Una cosa non cambiava mai in quel regno: a volte nasceva un bambino diverso. Con occhi diversi e un cuore fatto diverso e quel bambino non veniva ascoltato. Veniva guardato. Veniva scrutato. Ma non veniva capito.
C’era una volta un regno lontano che non li capiva questi bambini e li metteva da parte.
C’era una volta un regno lontano… che è diventato il nostro mondo."
Questa è la mia maldetta favola.
Quella che nessuno vorrebbe leggere, quella che non piace a nessuno e non credo piaccia neanche a voi.
Lo so a cosa state pensando. Pensate che queste non sono cose da raccontare. Queste non sono cose da scrivere.
Meglio che nessuno sappia che sono cose che almeno una volta nella vita abbiamo pensato tutti. Nessuno escluso.
Abbiamo visto uno di quei bambini e abbiamo deciso di voltarci dall’altra parte senza provare ad immaginare che vuol dire avere occhi diversi e un cuore fatto diverso.
Troppo difficile. Troppo doloroso. Troppo coinvolgente.
Meglio rimanerne al di fuori, meglio non capire e non provarci. Meglio fare finta che non esitano. Meglio continuare a raccontare quelle sciocche favole in cui un principe e una principessa si innamorano e sconfiggono il male.
Tutte stronzate.
Certi mali mica li cancelli come fai con un drago.
Certi mali non li annienti con un incantesimo.
Certi mali sono come le streghe cattive… le sconfiggi in una favola ma ritornano subito dopo in un’altra.
Adesso la mia maledetta favola vi piace ancora di meno, suppongo.
Adesso che vi ho raccontato che cosa fa il mondo quando nasce un bambino diverso, immagino vorrete andarvene via.
Prenderete quella porta, tornerete a casa e riprenderete la vostra vita, cancellando dalla vostra testa le mie inutili farneticazioni.
Bè arrivederci signori… se non siete pronti come lo siamo stati noi e come ci stiamo provando noi, bè tornate a casa. Fate finta di non aver ascoltato e non aver visto, dimenticatevi di noi.
Perché per osservare quello che vi stiamo per mostrarvi ci vuole coraggio, ci vuole passione, ci vogliono occhi diversi e un cuore fatto diverso.
Ci vogliono persone che hanno smesso di credere alle solite favole e che ne riscrivono di nuove ogni giorno.
Favole moderne, favole maledette, favole che non mentono.
Vorremmo accompagnarvi in questo viaggio, vorremmo che ci seguiste in questo nuovo mondo che vi abbiamo voluto raccontare a patto che lasciate fuori da quella porta la pietà e il perbenismo.
Non ci servono.
Vorremmo che anche voi, come abbiamo fatto noi, proviate a guardare senza paura.
Loro sono la nostra favola. la nostra vittoria. Ll nostro nuovo inizio.
Loro sono quelli che lottano per tutta la vita solo per dimostrare che possono farlo.
Loro sono la nostra settima onda.
Narra una leggenda che in un luogo lontano più vicino al paradiso di quello che ci possiamo immaginare, gli uomini attendono l’arrivo della settima onda.
Guardano in silenzio le prime sei che arrivano, regolari, magnetiche, identiche.
Sono tutte uguali ma comunque bellissime. si susseguono una dopo l’altra, quasi ti ipnotizzano. Si infrangono a riva e quasi sembra vogliano attaccare chi le sta osservando ma poi si disperdono… spariscono… è l’arrivo della settima che questi uomini stanno aspettando.
Imprevedibile, attraente, forte e distruttiva. Porta via tutto con sé e poi lo restituisce ma trasformato. Dona agli uomini qualcosa che era già loro ma in una forma diversa.
Ancora non sappiamo se sia un bene o un male ma, dicono questi uomini, il risultato vale questo rischio.
Quello che state per osservare quando varcherete quella porta è il nostro viaggio.
Abbiamo deciso di andare in quel luogo lontano e di aspettare la settima onda e ne siamo stati ammaliati, travolti e coinvolti.
Abbiamo guardato in quegli occhi diversi e ci siamo resi conto e che noi siamo le sei onde precedenti… così prevedibili… e questi ragazzi sono la settima onda.
Loro sono l’imprevedibile, sono la forza che tutto rende possibile e tutto trasforma.
Se siete arrivati fino a questo punto forse vuol dire che siete pronti o forse siete coraggiosi come lo siamo stati noi.
La volete sentire un’altra favola moderna?
“C’era una volta e c’è ancora un mondo fatto di uomini e donne che sono alla ricerca di un luogo lontano che assomiglia tanto al paradiso.
Lo cercano costantemente e mica lo sanno che è molto più vicino di quanto possano immaginare.
Dicono che in quel luogo lontano la settima onda gli regalerà qualcosa di magico e mica lo sanno che la settima onda ce l’hanno lì, a portata di mano…
C’era una volta e c’è ancora un mondo fatto di uomini e donne che credono di vedere e invece sono ciechi.
C’era un volta e c’è ancora il nostro mondo.”
Venite signori…vi mostro la settima onda.
Stefania Balotelli per "La Settima Onda"
Tutti i diritti riservati. Non utilizzare senza l'autorizzazione degli autori